Per qualche ripetizione in più

Boyer Coe: la storia di una dedizione assoluta


La storia che sto per narrarvi è un po' la storia di tanti di noi. Leggetela con attenzione, e vedrete che molti frammenti di questo racconto vi appartengono.
Boyer Coe nasce il 18 agosto del 1946 a Lake Charles in Louisiana.
Diverrà un culturista professionista e dominerà le scene competitive dagli anni 70 agli anni 80.
La folgorazione che i muscoli esercitano su di lui arriva in tenera età e, come spesso accade, gli inizi richiedono molto sforzo. Comincia con i calisthenici, ma già da adolescente consacra la vita alla “ghisa”. Niente di sofisticato: solo bilancieri e manubri e poco altro.

Il garage diviene la sua prima palestra! Caldo asfissiante in estate e freddo e umido nei mesi invernali, ma al grido di “chi se ne frega!” non molla di una virgola.
Nel 1964 vince la prima gara importante il AUU Mr. New Orleans, e dopo tre giorni si diploma al liceo. Da quel giorno, sotto la guida di Lloyd Red Lerille non lo ferma più nessuno, e una pioggia di titoli fioccano sulle rotative americane!

Nel 1970 vince il Mister Universo e nel 1971 il Mister America. Partecipa al Mister Olympia e si piazza nei primi quattro in tre gare. Qual era il tratto che caratterizzava gli allenamenti di Boyer Coe? Dedizione assoluta! Una abnegazione che lo portava tutte le mattine alle 5:00 in palestra a dare tutto sé stesso. Coe, come tanti altri suoi contemporanei, per un certo periodo della sua longeva carriera passò sotto le grinfie di Arthur Jones, e l'alta intensità divenne il suo mantra.

 

Crescita muscolare: come ottenerla?

La crescita muscolare è in realtà un processo multifattoriale, dove alla base, dimora il principio del sovraccarico progressivo. Questo è indubbiamente il primo passo che ci traghetta alla conclusiva risposta ipertrofica, ma saremmo furbi solo a metà se pensassimo che questo principio sia il “Santo Graal” della crescita.

Diversi fattori entrano in gioco, come a esempio l'impossibilità di eseguire un'altra ripetizione, l'accumulo di acido lattico, l'incremento del sovraccarico al quale i muscoli verranno sottoposti, il microtrauma applicato al tessuto muscolare che porterà al processo di rigenerazione, e che si concluderà, se le cose le facciamo bene, con il portento dello sviluppo muscolare.

Tutti questi fattori e altri ancora partecipano a realizzare la reazione ipertrofica.

 

Intensità degli allenamenti e crescita muscolare

È vero che il microtrauma del tessuto muscolare è una componente ormai nota per indurre la spinta, ma di per sé raggiungere questo danno, non deve essere il solo obiettivo dei nostri allenamenti. I benefici degli esercizi devono essere veduti all'interno di uno specifico contesto, e questa condizione è sempre multifattoriale e al contempo complessa.
Oltre all'accumulo dei sottoprodotti della fatica e le microlesioni muscolari, non va trascurato il momentaneo blocco del flusso sanguigno e dell'ossigeno, seguito subito dopo, da un aumento degli stessi, noto come Iperemia.


La letteratura scientifica il nostro possesso, dichiara che più intensamente i muscoli si contraggono contro una resistenza, più intensi saranno i microtraumi che avverranno a livello cellulare.
Di conseguenza più alta sarà l'intensità prodotta durante il Workout, e più tempo occorrerà per correggere la lesione e così permettere che la risposta ipertrofica possa avere luogo.
L'allenamento di per sé porta a una temporanea lesione alle fibre muscolari, dovuto principalmente alla fase eccentrica.

Cosa succede nel muscolo finito l’allenamento?

 Nelle 24 ore che seguono l'allenamento l'infiammazione ha luogo, ed è qui che si assiste a un aumento di Neutrofili nel sito del danno. Proprio in queste 24 ore i Lisosomi e gli Enzimi che tendono a rimuovere i tessuti danneggiati, producono i processi infiammatori. La arcinota carne greve!

Nei giorni a seguire delle nuove cellule, i Macrofagi, contribuiscono alla sintesi di altri composti in risposta alla infiammazione.
Una di queste è la PGE2, una sostanza chimica che si suppone renda i nervi all'interno del tessuto muscolare più sensibili al dolore. Questo complicato processo ci porta alla percezione del dolore che si manifesta dopo 24/36 ore post Workout, e può capitare che si possa protrarre per una settimana o anche più. Creata l'infiammazione, il rimodellamento tissutale finalmente si concretizza.

 

Quanto dura il recupero?

E ora l'interrogativo che vi porrete è probabilmente il seguente: "Tutto questo in quanto tempo accade?" Dipende! Dipende da cosa? Semplicemente dal danno creato, o in parole povere, dal mazzo che vi siete fatti durante l'allenamento... Se poi avete eseguito delle eccentriche pesanti di 5"/10" di durata il recupero sarà senza ombra di dubbio lungo!
Se invece vi siete allenati duramente ma non avete esagerato con le eccentriche, il recupero si aggirerà dai 5 giorni fino a 6 settimane, se le eccentriche le avete eseguite con il “Sacro Furore”!

 

Come reagiscono i muscoli ai diversi stimoli?

Per sintetizzare le reazioni muscolari indotte dai diversi stimoli, mi affido a questo brillante schema di Marco Neri:


Basse ripetizioni: adattamenti nervosi.
Medie ripetizioni: adattamenti fosfatici più nuove strutture proteiche.
Alte ripetizioni: adattamenti a capillari più mitocondri più circolatori.
Bassa velocità: elevato e prolungato stress meccanico con creazione di nuove strutture proteiche.
Alte velocità: elevato stimolo nervoso e reclutamento Fibre Bianche.
Alti recuperi tra le serie: Picco Testosterone e rigenerazione sistema nervoso.
Bassi recuperi tra le serie: Picco del GH e aumento G.P.P.
Tecniche di intensità: sommatorie di situazioni (esaurimento fosfati, esaurimento glicogeno, aumento del lattato, reclutamento fibre, stimolo meccanico).

 

L’integrazione è importante?

Durante un colloquio con Poliquin, magnifico allenatore, gli chiesi se fosse indispensabile l'utilizzo degli integratori… e senza pensarci due volte mi disse: "Più ti alleni con foga ed impeto, più dovrai integrare la tua alimentazione".

“Migliorare significa cambiare, essere perfetti significa cambiare spesso.”
(Winston Churchill)

 

Di Alex Pellacani